mercoledì 10 agosto 2016

Il campanile del lago di Resia





ll lago di Resia è un lago artificiale situato a 1.498 m s.l.m.a Curon, Val Venosta nella provincia di Bolzano, Alto Adige Italia.
 Questo lago, con il suo campanile pittoresco che spunta dall'acqua e risale all'anno 1357, è il lago artificiale più grande della provincia e rappresenta una grande attrazione turistica. Qui si praticano tanti sport sia invernali che estivi, quali kite surf e pattinaggio sul ghiaccio.

Vicino al passo Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon (anche lago di Mezzo e  in tedesco chiamato Grauner See o Mittersee) e il lago di San Valentino alla Muta. Nel 1950 venne costruita una grande diga  che unificò i primi due laghi precedenti e sommerse il paese di Curon Venosta, che venne costruito più in alto. L'abitato era di 163 case e 523 ettari di terreno coltivato ed è proprio qui che si creò il lalgo di Resia lungo 6 km e largo 1 km.


 Intorno al lago e campanile di Resia si raccontano molte leggende tra cui quella che nelle fredde giornate invernali si sentono ancora suonare le campane, che in realtà sono state rimosse nel 1950, prima della formazione del lago.



Il pescatore incantanto 

tratto dal libro di "Leggenden aus dem Vinschgau" di Robert Winkler, tradotto da Elisa Anardu- Tesi ISIT 2000


La leggenda racconta che....

Una sera, un pescatore di Curon si recò al lago e sotto  il chiarore della luna stese le sue reti per la pesca notturna. La serata era mite e bella. L'aria era così pura e il lago  talmente calmo, che nella valle si sentivano chiaramente risuonare le campane delle greggi dai vicini pascoli alpini.
Poi le campane suonarono per l'Angelus del Signore a Resia, Curon e muta. Tutto ciò creava un atmosfera festiva e bella. Appena la luna si specchiò nell'acqua frusciante del lago, iniziò il canto soave delle salighe (fate altoatesine vestite di bianco che vivono all'interno delle montagne).
Chiunque sentisse il canto, pastori e cacciatori, rimaneva come in estasi. Quando le canzoni soavi e melodiche risuonarono dalla montagna anche sul lago di Curon, il pescatore di scordò completamente  della sua pesca. Ascoltò tutto assorto , perché gli sembravano voci angeliche provenienti dall'alto che gli rattristavano il cuore e gli affliggevano l'animo. Il pescatore stette lì tutta la notte, come isolato dalla sua barca e ascoltò. La sua anima si era liberata dai legami del corpo ed era fuggita verso il cielo. La mattina seguente i suoi compagni lo trovarono morto nella sua barca, le mani unite come per pregare e lo sguardo verso il "salgh", rivolto alle pareti montuose delle salighe.









martedì 26 luglio 2016

Lago di Fiè, Dolomiti

Questo piccolo ma splendido lago alpino situato sull'altipiano di  Fiè a 1036 m di altezza è uno dei più puliti e dista a soli 25 km da Bolzano il capoluogo dell'Alto Adige.



Il lago chiamato anche Voelser Weiher in tedesco si trova ai piedi del massiccio dello SCILIAR, è circondato da un bosco di abeti e appartiene ad un biotopo protetto. Troviamo flora e fauna particolare. A pochi passi verso ovest dal primo lago si trova un secondo lago artificiale che fu creato per dare da bere alle capre e per l'irrigazione. Oggi si pesca e non è balneabile, mentre il primo lago è anche attrezzato per fare tuffi e bagni. Anche una gita in barca è fattibile noleggiandole in riva.


D'inverno si pattina e d'estate si nuota in mezzo al verde con scenario Dolomiti sullo sfondo!



Intorno a questo luogo incantevole si  raccontano storie e leggende su streghe che abitavano in zona. Infatti tra i due laghi si trova una roccia particolare chiamata "Sasso delle streghe" ed è considerata una zona un po' sinistra e misteriosa dove queste tenevano le loro sedute.




vista autunnale del lago



sabato 8 agosto 2015

I Casoni, Laguna di Caorle




"I Cason" sono le tipiche abitazioni di un tempo dei pescatori della laguna di Carole. La costruzione serviva come rifugio nell' ultimo periodo della guerra. Dopo la guerra si è sviluppata l'attività della pesca.



La laguna di Caorle si trova a pochi km dalla città di Carole, raggiungibile anche in bicicletta o a piedi.



Oggi i casoni sono ancora utilizzati dai pescatori per la pesca e per ripararsi dal caldo estivo, solo fino agli anni '70 ci vivevano tutto l'anno.






I casoni sono intorno alla laguna di Carole e hanno giardino, orti e attrezzi di pesca con barca.


La costruzione è composta da canne palustri poggiate su travi e legate insieme. Dentro troviamo la cucina e tutto il necessario per alloggiare.







La tranquillità della laguna di Carole con i suoi cigni e le anatre. Una natura ancora quasi intatta.... sembra di fare un tuffo negli anni '70.


Il casone all'interno è fresco e su un grande forno  spesso si riuniscono per cenare e festeggiare insieme.


Il signor Raimondo mette a disposizione il suo casone per le visite turistiche e anche a gruppi e scuole. E' l'unico nella zona aperto al pubblico.




Con foto e scritte descrive la costruzione dei casoni e la sua storia. Ha dovuto ricostruire il suo casone dopo un incendio (probabilmente doloso)...il vecchio canone era completamente bruciato e Raimondo l'ha ricostruito solo  in pochi mesi racconta fiero. "Non pensavano che mi rimettessi a costruirlo di nuovo ed invece si!"



sabato 31 gennaio 2015

Masca ed il suo barranco




La camminata più spettacolare di Tenerife è il Barrancodi Masca. Questa è la vista che si apre appena arrivati  al paese, prima di scendere alla spiaggietta. Masca "il paese dei pirati" (si dice che qui si nascondevano i pirati.)è un paesino affascinante, poche case, un ristorante turistico che vende souvenirs, qualche cane e una splendida vista verso il mare.








Eh da qui ho iniziato la discesa di 3 ore verso la caletta.... Inizialmente ho trovato delle scale...fino a trovare il sentiero su rocce, sassi, legno e terreno umido, vicino al ruscello.





Palme e fichi sparsi ovvunque...





Vista dal ristorante con una terrazza vista mozzafiato....








Dopo una buona camminata ho trovato delle pareti rocciose che arrivano anche a 600 m di altezza. Arrivata al ponte di legno ho potuto attraversare dall'altra parte del barranco.



Dall'altra parte la gola si fa più larga...e si vede anche un sentiero con rocce vulcaniche, le formazioni di diverse erruzioni vulcaniche..





..fino ad arriavre al famoso "arco naturale".


Alcuni escursionisti lasciano le pietre lungo il sentiero per indicare la strada giusta, visto che è facile anche confondersi .



Alla fine del barranco (la gola) troviamo una bella caleta con l'oceano atlantico.







Il ritorno si può farlo a piedi..per i più corraggiosi...ma io ho optato per la barca che mi ha portato indietro fino a lo Gigantes..e i sono goduta anche una birra fresca!



Los Gigantes ed il suo porto.